Ci piacerebbe molto, essendo produttrici di vino, rispondere a questa domanda in maniera affermativa. La verità è che, come tutte le cose belle (e in questo caso anche buone), anche il vino ha dei difetti.

Naturalmente le tecnologie all’interno del mondo vitivinicolo sono progredite negli anni, questo ha permesso la graduale riduzione di difetti all’interno di questo prodotto. Essendo un prodotto naturale (e non perfetto, ahi-noi) potrebbero manifestarsi dei difetti. In questo articolo ne spieghiamo qualcuno.

In realtà, le condizioni igieniche delle cantine eviterebbero ormai, quasi del tutto, l’insorgere di malattie o alterazioni del vino. Ma quando si è produce un particolare bene si è a conoscenza degli imprevisti e delle difficoltà che si possono riscontrare durante il percorso, per questo si ritiene preferibile evitare la presenza di metalli all’interno delle cantine. L’insorgere di questo particolare elemento potrebbe comportare trasformazioni chimiche-fisiche tali da far perdere limpidezza di colore all’interno del prodotto finito.

Potrebbero, inoltre (ma è sempre meno diffuso), il manifestarsi di quelle che chiamiamo “malattie del vino“, ossia azioni poste in essere da batteri acetici o da lieviti mediante alterazioni di gusto. I vini più soggetti potrebbero essere quelli leggeri e poveri di alcol. La loro tendenza ad essere “indifesi” provoca, al loro interno, lo sviluppo e la determinazione di varianti in grado di modificare negativamente profumi e colori.

Inoltre, qualche problema in più lo danno anche i difetti ricollegabili al tappo e all’anidride solforosa. Esse, infatti, con odori e sapori sgradevoli “attaccano” il vino, rendendolo “difettoso” e sgradevole sia all’olfatto che al gusto. Questi inconvenienti sono causati da errori posti in essere nella fase produttiva.